mercoledì 29 maggio 2013

Il Cavallo nell'Arte: Arte preistorica

  Immagine: Il celebre "Cavallo Cinese" di Lascaux (19,000-15,000 a.C.)

Quando si pensa agli arbori della civiltà umana non si può non individuare anche il cavallo, e non solo per l'immagine più ricorrente del cavaliere con il proprio destriero nel mezzo di una battaglia.
Infatti sin dall'inizio dell'Arte, che nasce con l'uomo, il cavallo è sempre presente e indubbiamente ricopre un ruolo di estrema importanza.


Nell'Arte preistorica, e più precisamente quella del Paleolitico, il cavallo è l'animale più rappresentato.
I siti più importanti sono il Porigord, Quercy (la valle del fiume Lot), i Pirenei e la valle di Chauvet (Ardeche); queste località si possono identificare in un unico territorio: tra i Pirenei francesi e la Spagna Cantabrica.
In Italia invece i siti sono meno importanti, ma si possono citare le Grotte di Toirano (Liguria), i rilievi vicino a Finale Ligure (Liguria) dove ha sede il Museo Archeologico e la Grotta Pagliacci dove sono presenti tre figure di cavallo.

Le tecniche piu frequenti dell'Arte pateriale sono la pittura, l'incisione e il basso rilievo; invece nell'Arte mobiliare è presente la lavorazioni in tutto tondo di manufatti e statuette (es. Venere di Willendorf).
Nel caso della pittura il colore (derivato da pigmenti naturali: terre, pietre, grasso) poteva essere applicato con la punta delle dita lasciando l'impronta digitale o con tratti continui per arrivare ad un colore spalmato e più uniforme.

Ogni anno le pareti rupestri venivano rinnovate con la sovrapposizione di nuovi disegni che non erano disposti su un'asse orizzontale, ma ognuno aveva un'angolazione propria. L'uomo sfruttava anche le sporgenze delle rocce per creare la tridimensionalità e accomoagnava questi animali con dei simboli o pittogrammi.
Si possono trovare quattro categorie di figure (in ordine gerarchico): figure animali, figure umane, simboli ed insiemi di linee indeterminate. Il 63% era però di figure animali e il più importante e rappresentato era proprio il cavallo, presente infatti in quasi tutti i complessi. Ora, però, bisogna sfatare la convinzione della caccia agli animali rappresentati: la fauna di cui si nutrivano questi nostri antenati non era quella dipinta sulle pareti; le scene di caccia riportate, infatti, sono molto rare (4%) e si pensa quindi a significati simbolici e magici: una divisione della nature tra femminile e maschile, un'espressione cosmologica. A capo di questa divisione c'erano il cavallo e il bisonte: due figure opposte, ma complementari, senza le quali non esisterebbe la vita.
Questa prima conclusione si può definire filosofica e metaforica che prende come simbolo due animali forti, potenti, ma non pericolosi per l'uomo.
La seconda invece accoglie un'ipotesi simile, ma con l'introduzione di uno sciamano che durante la trance vedeva animali magici, successivamente dipinti perchè portassero benessere alla comunità.

Il grandioso artista Pablo Picasso fece tesoro dell'Arte primitiva, da cui nasce il Primitivismo. Una celebre frase di questo pittore fu:"Da Altamira in poi è tutto decadenza e nessuno di noi è in grado di dipingere così bene."

Il cavallo, quindi, è subito presente nell'Arte e mi piace anche pensare che siano gli animali "magici", come il nostro più fedel amico a quattro zoccoli, che fecero nascere la necessitá dell'uomo di esprimersi.
















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